Qualcosa deve per forza essere accaduto in un lontano passato quando non ero neppure un'idea di ciò che sarei stata. Antichi avi che dalla Sardegna si spostarono sul continente e di cui ho perso traccia o forse è stata una reincarnazione (anzi no questa potrebbe essere un'altra storia ancora più articolata).
Rimaniamo agli antichi avi...
Mi sono convinta che questa sia la calamita che ogni inizio estate mi riporta in Sardegna. So che questo appuntamento è una costante di molti che, come me, hanno ipotetici avi sardi.
Ho riletto alcuni miei post del 2012 e 2013, un po' acerbi, molto puntuali, che raccontano l'emozione di una scoperta che oggi è diventata una certezza. Ricordo quel profumo di terra, salsedine e macchia mediterranea e qualcuno che mi diceva "D'ora in poi sentirai di essere arrivata in Sardegna al primo respiro".
In questi ultimi anni ho trovato tanti approdi sicuri e affetti sinceri, da Alghero a Carloforte, dall'isola di San Pietro al Golfo di Orosei dove mi sento a casa, lì a strapiombo su Cala Fuili (qui il mio racconto).
E proprio qualche anno fa, mentre ero a Cala Gonone, mi è salito un grande desiderio di vedere un tramonto sul mare e "pronti, via" ho attraversato la Sardegna da Est e Ovest rincorrendo il sole. Ecco perché inizio il mio peregrinare sull'isola da Alghero, per fare il pieno di sole che si tuffa nel mare.
E poi giù verso Sud, verso l'isola dell'isola.
Ecco qui quello che si può incontrare lungo la west-coast della Sardegna.
A Sud di Alghero, scendendo verso Oristano, lungo la costa incontaminata, c'è una strada che arriva al Fiume Temo, l'unico navigabile di tutta la Sardegna. Qui in epoca romana è sorta Bosa.
Il borgo di Bosa è un piccolo gioiello colorato appoggiato sulla collina tra la macchia mediterranea e il mare cristallino.
Le case sono tinta pastello e salgono dal fiume fino al Castello dei Malaspina, attraverso un fitto reticolo di vie tutte pedonali, come gli stretti tornanti delle strade di montagna. Al tramonto i colori tenui si accendono e il paesaggio diventa ancora più suggestivo.
Nei miei giri in lungo e in largo per la Sardegna passo sempre da Bosa perché qui l'atmosfera è magica, un po' sonnacchiosa e tanto tanto rilassante.
Proseguendo verso sud, una tappa immancabile è la spiaggia di S'Archittu dove il tramonto è una questione di principio.
Se ti metti nella giusta posizione il sole tramonta nel mare dietro l'arco, tracciando riflessi rossi sull'acqua che inevitabilmente sono unici.
Con il passare degli anni la caccia allo scatto perfetto è sempre più agguerrita (segno dei tempi): si va da selfie improbabili a vere e proprie installazioni di teleobiettivi che andrebbero bene per fotografare i crateri lunari.
Io consiglio di godersi il tramonto e le alterne vicende umane seduti comodamente con una fresca bottiglia di Vermentino, uno stuzzichino di pesce e un buon libro, senza però distrarsi al momento giusto perché fare uno scatto di ricordo non è certo un peccato.
A circa mezz'ora in auto da qui ho trovato un interessante dimora storica ecosostenibile dove passare qualche giorno. Paulilatino è un piccolo paese dell'interno da cui partire per le esplorazioni in questa zona ovest della Sardegna: esplorazione nuragica e anche un po' magica.
Il Pozzo Sacro di Santa Cristina è un'opera architettonica di tremila anni fa in cui si fondono storia, leggenda e bellezza. Una ripida scala porta giù, alla camera ipogeica, tra luci ed ombre. Durante gli equinozi il sole illumina il fondo del pozzo attraverso la scalinata e durante il lunistizio maggiore la luce della luna si riflette nel pozzo entrando perpendicolarmente attraverso il foro del diametro di 30 centimetri che si trova in cima alla calotta (l'ultimo nel giugno del 2025, il prossimo tra 18,6 anni; da segnare in calendario).
Naturalmente non può mancare l'esplorazione gastronomica che consiglio a tutti i viandanti che amano percorrere quest'isola in lungo e in largo.
La storia della bottarga di muggine e la sua produzione principale è proprio in questa zona.
Sono letteralmente innamorata del Ristorante da Lucio "specialità di mare" a Marceddi. Il borgo marinaro sembra un po' un paese del far-west americano dei film di Sergio Leone e forse non è un caso; strade polverose, case a due piani dall'aria sperduta, le macchine arrivano come arrivavano i cow boy a cavallo, un luogo strano insomma e un pranzo certamente sublime.
Una recente scoperta mi porta a parlare anche del Ristorante "Beach" I Giganti sul lungomare di Torre Grande, a poca distanza dall'area Archeologica di Tharros (fondata dai Fenici vicino ad un villaggio nuragico, cresciuta con Cartagine e conquistata da Roma) dal fascino unico nel cuore del Mediterraneo: da non perdere.
Nel tratto di costa compreso tra Torre dei Corsari fino a Capo Pecora ci sono spiagge incredibili che ancora oggi si possono definire incontaminate e dove trovare il proprio spazio di benessere davanti al mare cristallino è ancora possibile.
Anche qui non posso sottrarmi dal condividere la mia passione: aspettare il tramonto e sentire il fresco che sale dal mare non appena il sole ci si è tuffato dentro.
La SARDEGNA è raccontata nel blog dal 2013, qualche indirizzo sarà datato ma la natura resta quella meravigliosa di sempre.
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