Il sito archeologico di Volubilis si trova ai piedi delle montagne dell’Atlante, in una valle ricca di ulivi e mandorli, tra Rabat e Fes, a pochi chilometri da Meknes.
Era il luogo più avanzato nell'Africa occidentale del III secolo d.c. ed il confine settentrionale dei territori berberi dell'Atlante.
Qui finivano le strade imperiali e da qui partivano grano, olive e leoni alla volta di Roma.
Il controllo diretto dei romani finì nel 285 d.c. e quello che si può ammirare oggi è l'impianto di una città vivace e ricca della provincia dell'impero romano.
Il sito è aperto dal mattino al tramonto ed è una esperienza da vivere liberamente, godendo di splendidi mosaici a cielo aperto, quasi immaginando di essere gli scopritori di tanta meraviglia.
La città si vede da lontano: laggiù c'è il decumano massimo che porta all'arco di trionfo, il colonnato della basilica ed intorno una valle rigogliosa.
Si accede partendo da un museo archeologico che, forse, richiede ancora qualche finanziamento per essere completato (sebbene Volubili sia stata inserita nel patrimonio UNESCO dal 1997).
Martin Scorsese scelse questo splendido sito, il più importante del Marocco, come scenario principale per il suo film del 1988 L'ultima tentazione di Cristo.
Si sale per un lungo sentiero ed ecco comparire le prime abitazioni.
Certo serve un po' di immaginazione ma il sito è davvero impressionante per la varietà degli edifici e per la bellezza dei mosaici, una sorta di esibizione di gusto e ricchezza.
Forse in questa città vivevano maestri nell'arte del mosaico che si affrontavano a colpi di tasselli colorati.
Passeggiare in una città che non c'è più pensando invece che sia ancora popolata è l'esperienza fantastica per chi, come me, è cresciuta in un mondo che profuma di carta e matite colorate, di disegni di piramidi e di capitelli greci, di faraoni e di sirene che cantano parole dolci ad Ulisse.
Da non perdere una sosta a Meknes prima di tornare a vedere il tramonto a trecentosessanta gradi dalla collina delle Tombe Merinidi di Fès.
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