domenica 24 dicembre 2023

A CHE ORA CHIUDE VENEZIA?

Recentemente ho trascorso tre giorni in una Venezia avvolta dal fascino dell'inverno, tra tramonti infuocati e nebbia ovattata, infiniti passi ed arte attraente, abbracci forti, cicchetti strepitosi, brindisi e racconti fino ad ora tarda, perchè il tempo vola quando ci si diverte.

Mi hanno raccontato che qualche turista disorientato ancora si domanda: "A che ora chiude Venezia?"
"Venezia non chiude mai..."


E non chiude mai il Peggy Guggenheim, una delle mie tappe obbligate lungo il percorso che parte dalle Gallerie dell'Accademia e arriva a Punta della Dogana dove la vista si apre come la guardavano gli occhi del Canaletto.

Ma torniamo al Peggy dove è in corso fino al 18 marzo 2024 la mostra "Marcel Duchamp e il fascino della copia" che con la sua arte nella valigia mi ha letteralmente catapultato in un mondo immaginario dove tutto è possibile per l'arte moderna, dove la creatività assume il senso della storia e del puro piacere dell'estetica contemporaneamente.

"Non capivo niente di arte e Marcel cercò di educarmi. Non so che cosa avrei fatto senza di lui [...] Devo a lui la mia introduzione nel mondo dell'arte moderna."




Ed è così che la Collezione permanente è diventata un altro dei grandi divertimenti artistici a Venezia. Il Peggy Guggenheim è una casa a tua disposizione dove alle pareti ci sono alcune delle opere più iconiche dell'arte moderna e puoi andare avanti e indietro lungo i saloni e i corridoi o rilassarti su una panca nelle stanze che guardano il Canal Grande. Due passi in giardino per una boccata d'aria e di nuovo avanti e indietro in casa per verificare se tutte quelle immagini si sono fissate saldamente nella mente o se serve ancora un ripasso.





Come sempre dopo una scorpacciata di arte è necessaria una pausa per pranzo. In inverno è semplice, non c'è la folla di turisti che assalta ogni angolo della città. Bigoli in salsa e seppie al nero con polenta e si può ripartire per macinare altri chilometri.

In questi giorni è salita la nebbia e nella notte dalla penombra dei calli agli spazi dei campi l'atmosfera diventa quella delle ambientazioni delle narrazioni del Casanova che con luci fioche entra ed esce dai palazzi signorili, sale e scende dalle gondole, attraversa rapido i ponti che collegano questa cttà che nonostante tutto è rimasta viva. E' vero che "Se Venezia muore" [Salvatore Settis] lo si percepoisce in maniera meno violenta durante l'inverno, la stagione morta, quando i turisti sono più lontani e chi vive Venezia è visibile, lo si può ascoltare chiacchierare del più e del meno.




Le chiacchiere più belle si fanno tra un'ombra e l'altra e tra un cicchetto e l'altro. La zona dove ci sono le cantine che più amo si trova sul naso del pesce piccolo, poco oltre il Ponte di Rialto. Una per tutte La Cantina do Mori dove ho passato più di un'ora a curiosare tra le persone del posto che passano sul loro percorso dal lavoro, verso casa, prima di un appuntamento, dopo aver fatto la spesa. Una sosta, quasi sempre breve perchè chi si ferma per più tempo di solito è un turista o un curioso come me.



Venezia è attraente in un modo meraviglioso. Il mio sguardo curioso si posa su una città dove la bellezza si declina in infinite forme, da quella più immediata ai dettagli mai trascurabili da catturare e conservare nella mente.

Ho scoperto un nuovo luogo che in tanti anni non avevo ancora visitato: Museo di Palazzo Grimani.
Nascosto in un calle si trova l'ingresso alla corte del Palazzo che s affaccia sul Rio de San Severo perchè è da qui che entravano i signori di Venezia. Il Palazzo è una casa-museo che custodisce oggi la collezione di statue classiche appartenuta al Patriarca di Aquileia Giovanni Grimani, riportate nella sede originaria nel 2019 dopo secoli di trasferta in altre sedi.




Il percorso espositivo si sviluppa nell’infilata di sale che conducono al camerino delle antichità, accessibile solo attraverso il suo unico ingresso originale dal quale il patriarca Giovanni soleva accogliere gli ospiti più illustri. La Tribuna, infatti, subì nei secoli alcune trasformazioni, come l’apertura di una grande finestra e della seconda porta che immette nella così detta sala Neoclassica, adibita a camera da letto durante la seconda metà del Settecento. Attraverso l’istallazione delle due nicchie architettoniche temporanee, ricostruite per l’occasione a imitazione di quelle già esistenti, è stato ricreato l’aspetto originale dello spazio.

Qui si incontrano anche opere di arte contemporanea provenienti dalla Collezione Gasgonian e installazioni dedicate al palazzo nelle scorse edizioni della Biennale dell'Arte. Un nuovo scrigno di attraente bellezza.

L'occasione di questa scoperta è stata la mostra fotografica "Il Mondo e Venezia" dedicata a David 'Chim' Seymour leggendario fotoreporter del ventesimo secolo che seppe documentare gli effetti nefasti della seconda guerra mondiale e la sofferenza del dopo guerra negli sguardi dei bambini di tutta Europa.

E poi Venezia nel 1950 e infine tante celebrità che in realtà aprono le porte a questa bellissima mostra fotografica fino al 17 Marzo 2024, da non perdere.


La meta per la cena è la rinnovata trattoria Al Bomba che di fianco alla classica cicchetteria porta nella sua unica tavola condivisa da 28 posti i piatti del territorio rivisitati in chiave moderna.
Alla fine è davanti ad un buon piatto e sorseggiando un ottimo vino che amo fare il bilancio di una giornata in vacanza e qui a Venezia è stata una meravigliosa giornata.
Una giornata che non finisce mai: Vino Vero ed Ex Voto Mollified alle Fondamenta de la Misericordia. 

 

Venezia a dicembre riconquista i suoi ritmi naturali e si riappropria dei suoi meravigliosi spazi e silenzi. Tutto sembra muoversi a rallentatore mentre, dai vetri delle finestre, i riverberi delle luci di Natale dalle case si tuffano nelle acque dei canali.

Gli addobbi luminosi rendono ancora più magica l'atmosfera che si incastra perfettamente tra il labirinto di calli e la nebbia d'ovatta nelle lunghe notti di inverno come antiche lanterne. Una esperienza che consiglio di fare, un gioco semplice fatto di stupore e meraviglia.





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