sabato 23 luglio 2016

#BALADIN30: TEO MUSSO BIRRAIO DELLE MERAVIGLIE IN TERRA DI VIGNAIOLI. PERCHE' L'AMORE E' UNA COSA SERIA.

La luce.
Ci ho pensato e ripensato e alla fine forse ho capito.
La luce è ciò che più di tutto mi è rimasta impressa nella mente dopo i giorni trascorsi a Piozzo per  #Baladin30.
La luce del sole che ha fatto acrobazie.
La luce nei sorrisi delle migliaia di persone, davvero un fiume umano, che hanno voluto vivere questa grande festa.
La luce che brillava nei volti dello staff e degli amici di Baladin che hanno lavorato (prima e durante) a questo progetto.
E poi la luce negli occhi di Teo Musso, catalizzanti, pieni di consapevolezza, gioia ed emozione.


Ma partiamo dall'inizio.

Oggi c'è un luogo che prima non era praticamente nulla o forse era solo il ricordo di un luogo del passato. Un passato importante perché alla Cascina Coda passò Napoleone.
E su una parete di quella cascina, tra i rovi, Teo ha trovato "un piccolo oggetto emotivo" come lo chiama lui: una bottiglia molto simile a quelle di Baladin. Il segno che lo ha convinto a recuperare questo edificio per farlo rivivere come spazio di condivisione. Qui in futuro ci sarà il mercato della terra, si potrà cucinare insieme e bere tanta buona birra viva.
Il progetto dell'Open Garden Baladin sarà completato per la prossima primavera.

 

L'edificio artigianale che sorgeva vicino alla cascina ora è il contenitore dei macchinari che consentiranno di migliorare ulteriormente la produzione di Birra Artigianale Baladin. Un impianto all'avanguardia, pensato da Teo e dal suo gruppo di lavoro su misura per fare una birra artigianale, di origine agricola e con tutte le magie di gusto. Teo sogna la notte e al mattino si rimbocca le maniche per realizzare le birre che noi tutti amiamo tanto.
La birra artigianale non è pastorizzata e quindi è "birra viva" e ora che in Italia il movimento birraio, in continua crescita, vede riconosciuto il suo prodotto "rivoluzionario", si apre una nuova era.
Lo spirito di Teo è quello degli inizi del suo percorso di mastro birraio. Dal 1996 ad oggi Baladin ha lavorato e sperimentato e ora, con il nuovo birrificio, Teo può garantire una certezza qualitativa dei prodotti con la possibilità di continuare ad esplorare il mondo dei gusti e degli aromi nel pieno rispetto della natura.


  
  


Quando ho conosciuto François e ho guardato nei suoi profondi occhi blu, ho capito cosa intendeva dire Teo quando mi raccontava il suo Cirque Bidon. Indipendenza intellettuale, libertà e sogni sono quello che li accomuna.
Ed è proprio un sogno quello che ci ha regalato: lo spettacolo ripetuto durante le serate della Grande Festa e replicato solo per lo staff nella serata finale, è stato un momento di arte, poesia e amore.
Si chiama Circo ma dimenticate domatori, bestie feroci ed effetti speciali, il circo Bidon muove i sentimenti e le emozioni attraverso l'arte, la musica, i giochi, le acrobazie e i sorrisi.  Magie...
Un teatro d'arte e poesia, un quadro surreale: i carrozzoni e la grande scatola di birra.



          


Trent'anni fa mi raccontavano che, a pochi chilometri da dove abitavo allora, c'era un tipo che si occupava di birra, un birraio abusivo in una terra di vignaioli. Ora, dopo aver partecipato alla Grande Festa ho capito: la Birra Baladin è una questione di AMORE.

François Rauline-Bidon, Dani, Teo Musso, Michelle, Carlo Petrini

Ecco Teo con un alcuni amici: Gabriele Bonci, Maurizio Martina, Duccio Cavalieri, Eugenio Finardi e gli amici homebrewers.
 

 



Ciao, io vado, a presto!

Le visite al birrificio e al mondo Baladin continuano a Piozzo: qui le informazioni.



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