In questa estate autunnale del 2022 sono tornata a visitare la Sicilia e, se devo tirare le somme, posso dire che non potevo fare una scelta migliore.
La Sicilia è il giardino più bello del Mediterraneo.
Sono passati molti anni dalla prima volta che misi piede sull'isola e da allora non ho mai smesso di tornare perché questa terra straordinaria offre ogni volta gioie inaspettate.
Arte, cultura, natura e buon cibo continuano a stupirmi ed affascinarmi.
E poi la sua luce unica, l'eco delle doppie zeta che addolciscono le parole e la cantilena delle vocali che pare una poesia.
Questa volta sono arrivata nella Sicilia barocca che, con la sua straordinaria bellezza, ha incantato i miei occhi e commosso il mio cuore.
Ho avuto l'impressione di entrare in contatto con l'evoluzione della cultura occidentale, tra contaminazioni, dominazioni e liberazioni. Qui sembra essere accaduto tutto.
Qui il terremoto del 1693 ha distrutto le città e le città barocche sono state ricostruite come un miracolo, le Chiese dominano, le Piazze sono imponenti luoghi di incontri, i Giardini sono angoli di pace, il Mare è l'orizzonte da cui arrivarono gli alleati, il Cibo e il Vino sono la meraviglia che già pregusti prima di metter piede in questa terra.
E alla fine succede che tutto ti sorprende e ti meraviglia come la prima volta.
Ho pensato molto se scrivere o meno questo racconto, in fin dei conti basta seguire una qualunque guida per avere le indicazioni necessarie per visitare questo territorio, ma poi ha prevalso la mia voglia di fissare nero su bianco quei giorni e avere un luogo fatto di parole ed immagini dove tuffarmi per provare nuovamente la gioia vissuta in questa parte di terra sicula.
Siracusa. Ortigia è un'isola dell'isola dove non servono l'aliscafo o il traghetto, ci sono due ponti, uno per andare e uno per tornare. Il suo nome significa Isola del sole. Quella luce che cambia ad ogni ora, che invade e scalda e che gioca con le ombre creando magia ad ogni sguardo.
Mi sono innamorata di Piazza Duomo, all'alba, di giorno, al tramonto e anche di notte. Ho trovato la "mia casa" a picco sul mare in Via Nizza. Sarà un caso?
Ortigia ti rapisce, quanto sarebbe bello se accadesse davvero.
Mi sono divertita come sempre a passeggiare nel mercato. Tutte le mattine una sola strada, Via Benedictis, si anima di poesia, bellezza e bontà.
E poi passato il ponte, dove la "nuova" Siracusa si è formata nel tempo, ho visto La deposizione di Santa Lucia del Caravaggio. Da non perdere.
La cena da Davè nella piazzetta tra chiese e palazzi ricamati e soffitto di stelle in un fine ottobre estivo è il riassunto perfetto dei luoghi meravigliosi e golosi dove fare una tappa qui ad Ortigia.
Riserva Naturale di Vendicari. Una giornata al mare a fine ottobre. Questa spiaggia è perfetta, sabbia fine, acqua cristallina e intorno solo i fenicotteri rosa.
Qui si possono visitare le rovine della tonnara risalente al 1600, la Torre Sveva ed un percorso naturalistico da non perdere.
Non dimenticate di fare scorta di arancini e raviole di ricotta per completare la magia con un pic-nic sulla spiaggia scaldati dal delicato sole d'autunno.
Noto. Il viale principale, Corso Vittorio Emanuele, è pazzesco. I Palazzi sono il risultato della gara di opulenza dei notabili "barocchi" della città. Le Chiese svettano e ciascuna vanta una vista spettacolare. Non perdete il tramonto di Noto. Al calar del sole i colori del cielo si riversano sulla pietra chiara e la rendono patinata come in un incantesimo. Passando davanti ai sagrati delle chiese si sentono le musiche dei canti e le preghiere della sera. L'abbraccio della Sicilia.
Cena Ristorante Crocifisso e la sera dopo al Ristorante Dammuso.
Marzamemi. Qui il tempo si è preso una pausa per far vivere ai visitatori qualcosa di speciale.
Pranzare sulla terrazza della Taverna La Cialoma guardando il mare e assaporando la Sicilia è la felicità. Un po' quel pranzo che ti immagini quando pensi alla Sicilia. Il sole tiepido, l'aria che sa di salsedine, i gusti pieni, il vino fresco nel calice, le tovaglie di pizzo che danzano nel blu e il buon tempo lento mentre le ore scivolano via.
Pranzo a "Le gioie" perché il nome dice già tutto.
Modica. La città pare un opera d'arte tutta da scoprire con i tesori arroccati sul fianco di una collina.
Per me è sempre stato il paese del cioccolato e quindi non ho potuto perdere la degustazione di cioccolati da Sabadì, proprio a fianco del Duomo di San Giorgio. Il cioccolato più naturale affinato negli ingredienti che hanno il sapore di Sicilia.
E poi, dopo infiniti sali scendi, una brioche col tuppo e una granita alla mandorla, grazie.
Punta Secca. Questo borgo potrebbe essere una buona alternativa alla mia vita "vista mare". Innanzitutto perché il mare è ovunque, avvolgente e potente e poi perché qui ho trovato un approdo sicuro che ben rappresenta la cucina siciliana.
Pranzo alla trattoria di pesce Cucina Costiera e cena al ristorante Scjabica per scoprire tutte le declinazioni di cuoco di Joseph Micieli.
Ragusa. Annidata tra le rocce è la città dei due volti. Ragusa alta è un vivace capoluogo di provincia che guarda, annidata un poco più in basso, Ragusa Ibla che con il suo dedalo di viuzze, palazzi barocchi e splendide piazze è una meraviglia da esplorare. Quando ci si perde basta alzare gli occhi e l'imponente Duomo farà da bussola.
Ciccio Sultano è la sorpresa di un pranzo inaspettato tra le stelle del firmamento della cucina Siciliana. Una cucina bella come la sua città. Quando scende la sera, Ragusa Ibla alza il sipario e si accende come un presepe come se accadesse una magia.
Castello di Donnafugata. A 18 chilometri da Ragusa questa meravigliosa residenza vale il viaggio. Credo che possa definirsi un luogo iconico perché rimanda alle immagini più classiche della Sicilia dove ogni mutamento è avvenuto mantenendo le solide ed antiche radici.
Il susseguirsi di splendidi saloni, i lussureggianti giardini e la straordinaria raccolta di moda e costume sono un meraviglioso tuffo nel passato e nella storia del nostro cinema.
Da non perdere la sfida del labirinto.
Catania. Questa città merita una storia a parte ma vi anticipo che non può mancare una tappa al mercato più bello del mondo. Questo al punto che ogni volta che torno a Catania mi immagino di scendere da casa a fare la spesa tra i banchi strabordanti di prelibatezze per il pranzo della domenica.
Chi sa se un giorno sarà così?
Pranzo all'Osteria Antica Marina o alla Trattoria mm!!, impossibile sbagliare.
La Sicilia ti rapisce, ogni volta che la saluto non vedo l'ora di ritornare per fermarmi il tempo necessario, come una promessa mantenuta.
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